Fini torna in tv: «Diritti civili? Se ne occupi il Parlamento»
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Fini torna in tv: «Diritti civili? Se ne occupi il Parlamento»

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Gianfranco Fini, è tornato nel panorama televisivo ospite al programma “Mezz’ora in più”, dove ha parlato della neo premier Giorgia Meloni.

L’ex presidente della Camera nonché leader di Alleanza Nazionale – un partito progenitore di Fratelli d’Italia – è tornato in tv a parlare di politica. In seguito ad un lungo periodo di assenza dal panorama televisivo, oggi Gianfranco Fini è tornato sulla scena, ospite a “Mezz’ora in più”. Durante l’intervista, ha parlato della neo premier Giorgia Meloni.

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Solo belle parole nei confronti della leader Fratelli d’Italia. Per Gianfranco Fini, la Meloni è una leader che non ha bisogno né di ispiratori, né d’essere ispirata. Invece, per quanto riguarda la questione dei diritti civili il consiglio di Fini è quello di avere un occhio di riguardo.

Difatti, la possibilità che la leader potesse modificare la legge 194 sull’aborto, ha infuocato l’opposizione. Poi, anche per quanto riguarda la decisione di abolire definitivamente le mascherine e reintegrare i medici no vax nelle strutture sanitari, l’ex presidente della Camera suggerisce di monitorare la situazione Covid.

Fini continua spiegando che quello guidato da Meloni è un esecutivo di destra-centro perché Fdi ha «raccolto più voti di quelli messi insieme da Fi e Lega». Secondo l’ex presidente della Camera ciò «mette in agitazione gli alleati che hanno il diritto di rimarcare la loro identità».

Il consiglio per Meloni

Poi una dritta per Meloni: «Dovrà essere paziente e abile nel tentativo di tenere tutti insieme, nell’ambito di un programma unico e delle risorse disponibili, agendo sulla base di valori condivisi». A quanto pare, l’ex presidente non avrebbe intenzione di tornare all’interno del panorama politico. Le sue asserzioni a riguardo: «Non ho alcuna intenzione di tornare in politica, di chiedere tessere. Si può lavorare senza chiedere incarichi».

Invece, sul 25 aprile, la Festa della Liberazione d’Italia, è un vero «appannaggio di una certa sinistra», dice il presidente del Senato La Russa. Allo stesso modo Fini ha affrontato il tema dell’antifascismo militante, «acceso dalla sinistra come un interruttore in modo strumentale, quando ravvisa un pericolo per la democrazia». La Russa «non andrebbe (ai festeggiamenti del 25 Aprile, ndr) perché si troverebbe quei giovanotti che, nel nome dell’antifascismo, lo hanno minacciato di morte», dice Fini.

E conclude: «Questa polemica strumentale e la capisco anche. Il Pd sta ancora elaborando il lutto, forse perché la sconfitta è stata superiore. Forse perché hanno sottovalutato l’avversaria», dice. L’antifascismo è un valore, «lo abbiamo detto a Fiuggi e Meloni non si è dissociata».

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ultimo aggiornamento: 31 Ottobre 2022 10:35

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